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Pasti Umberto
Giardini e No
Manuale di sopravvivenza botanica
Bompiani
Pag. 148 Formato: 15 x 22 cm. Anno: 2010 ISBN: 978-88-452-6460-3
€. 15.00 €. 14.25 (-5%)
Un giardino è un luogo dove un uomo coltiva alberi, cespugli, fiori e ortaggi per suo uso e diletto. Il giardino somiglia a colui che lo ha ideato. Riflette le sue aspirazioni, le sue competenze, le sue follie, le sue virtù. Ma a differenza di un'opera d'arte, che viene interamente creata dal nulla (se così si può dire), il giardino diventa quello che è per un sommarsi di cause e elementi che esulano dalle capacità di chi lo concepisce. Il talento di un giardiniere, la sua bravura, consistono quasi solo nella conoscenza di questi fattori apparentemente estranei all'atto di curare una pianta: l'esposizione al sole, la pendenza del terreno e la sua composizione chimica, la presenza o l'assenza di acqua ferma o in mo¬vimento, la qualità del drenaggio, la quantità di precipitazioni, la temperatura nelle diverse stagioni e le escursioni termiche tra giorno e notte, nonché la diffusione delle specie nell'area circostante.
Non che tu, caro principiante (chiunque sia un vero giardiniere è sempre un principiante), debba metterti a studiare chimica, geologia o botanica. Coltivare un ciuffo di Iris - almeno all'inizio - è più semplice che scrivere un romanzo. La sintassi del giardinaggio, benché complessa quanto quella della lingua più difficile, la puoi imparare grazie all'uso della vista. Occhio: per diventare il giardiniere che probabilmente, anche senza saperlo, sei già, devi avere un po' di occhio. È questo "occhio" che ti permetterà di capire perché il suolo non è abbastanza acido per piantare Camelie, e perché il prato davanti a casa, dove ristagna la pioggia, è disseminato di chiazze giallastre. In un secondo tempo potrai leggere tutti i libri sulle piante acidofile e sulle diverse varietà di erba: ma prima, dovresti esserti allenato perdendoti nei boschi - non è giardiniere chi non è mai stato un po' Pollicino -, osservando ciò che accade nei campi, traendo insegnamento dai successi e dai disastri - nelle aiuole dei tuoi vicini. Inoltre, dovresti essere spericolato. Non temere i fallimenti.
Solo provando e riprovando, senza stancarti e senza paura di coprirti di ridicolo, puoi capire ciò che "funziona". lo che da vent'anni mi occupo quotidianamente dei miei due giardini e in modo saltuario di quelli altrui, considero me stesso un apprendista, e penso che i "progettatori di giardini" siano spesso degli impostori. Non è come dipingere un quadro o cuocere un vaso. Il giardino è vivo, un corpo che si trasforma tutti i giorni sotto le tue dita. I godimenti e le pene sono quelli dell'amore. Anche tu, come ogni apprendista stregone, devi essere pronto a soffrire. Sarà sempre l'arbusto più ambito, ottenuto a prezzo di maggiori difficoltà, il più raro e costoso, piantato al posto d'onore, quello che dopo due mesi sarà in agonia. Chi sa trasformare i suoi errori in coraggio, lo estirperà. L'esperienza insegna che tutti i giardini sono belli, purché le piante vi siano felici e rigogliose.
Se un cespuglio non è contento dove lo hai piantato, puoi cambiargli posto. Ma se la sua infelicità si protrae oltre il secondo tentativo, purtroppo, quel cespuglio è da eliminare (o, se si trattasse di una pianta veramente rara, da regalare a un amico più esperto, o a un vivaista interessato alla sua riproduzione). Insomma, occhio, coraggio, bacchetta magica e ... La virtù decisiva è una propensione a trascorrere ore all'aria aperta, in solitudine, al sole o sotto la pioggia, rompendoti la schiena, sapendo che il comportamento delle piante dipenderà perlopiù da qualcosa che esula da te e dal tuo lavoro. È una strana inclinazione a dimenticare te stesso nel momento in cui concentri tutta la tua energia per realizzare una visione scandalosamente intima.
È una capacità di sentire coi polpastrelli la salute di un fusto, di ascoltare, stringendola nel palmo, la voce della terra ... Per diventare giardinieri non devi essere uno sciamano - e nemmeno San Francesco redivivo. Basta che aspiri a conoscere un poco le leggi che governano il ciclo della vita, della tua come delle graminacee. E che tu obbedisca senza opporre resistenza. Sei un giardiniere se in questa sottomissione sai riconoscere la tua libertà.
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