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Pietro Abelardo
Eloisa e Abelardo - Lettere
Feltrinelli
Pag. 295 Formato: 13 x 20 cm. Anno: 2017 ISBN: 978-88-07-90271-0
€. 11.00 €. 10.45 (-5%)
"Quelle gioie da amanti che provammo insieme mi sono state tanto dolci che non possono nè dispiacermi nè sfuggirmi dalla memoria.
Dovunque mi volga sono sempre presenti ai miei occhi e mi accendono di desideri. Anche quando dormo la loro suggestione mi tormenta.
Perfino durante i solenni riti, quando più pura deve essere la preghiera, le immagini impudiche di quelle voluttà inchiodano tanto nel profondo l'infelicissimo mio animo che mi sento disposta più a quei turpi godimenti che alla preghiera.
E cosi, mentre dovrei gemere per quel che ho commesso, piuttosto sospiro per quel che ho perduto.
E non quel solo che facevamo allora, ma anche i luoghi e i momenti in cui godemmo, e tu stesso, mi siete a tal punto dentro l'animo che agisco come se fossi con te in quel tempo, e nemmeno quando dormo riesco ad avere pace da queste immagini.
Talvolta anche i miei movimenti tradiscono i pensieri dell'animo e la parola mi prorompe incontrollata. Oh me infelice! come potrei ben ripetere il lamento dell'anima dolente: 'Infelice me! chi mi libererà da questo corpo di morte?'.
Almeno potessi aggiungere sinceramente le parole che seguono: 'La grazia di Dio per Gesù Cristo nostro Signore'.
A te, o carissimo, questa grazia porse aiuto quando con una sola piaga ti liberò dai desideri del corpo, e così insieme anche da molti peccati dell'anima. Proprio per questo, invece di esserti nemico come può sembrare, Dio ti ha favorito, a guisa di un premuroso medico che non risparmia la sofferenza pur di conseguire la salute."
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Scheda dell'autore: Pietro Abelardo
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informazioni sull'Autore: Pietro Abelardo
Pietro Abelardo, (Pallet, Nantes, 1079 - Châlon-sur-Saône 1142) filosofo e teologo francese. Fu allievo di Roscellino e di Guglielmo di Champeaux. Insegnò a Melun e a Corbeil; nel 1114 si stabilì a Parigi come maestro di dialettica nella scuola cattedrale. Legatosi sentimentalmente a una allieva di grande intelligenza e bellezza, Eloisa, che divenne segretamente sua moglie (1119-20), fu perseguitato dallo zio di Eloisa, Fulberto, che lo fece evirare. Dopo la tragica conclusione della vicenda, si fece monaco. Nel convento di Saint-Marcel, dove morì, fu ospite di Pietro il Venerabile. Avversato da san Bernardo e da molti teologi del suo tempo, che lo fecero condannare nei concili di Soissons (1121) e di Sens (1141), A. è l’iniziatore della logica medievale; il suo influsso è presente in tutta la teologia sistematica scolastica. Scrisse numerose opere, filosofiche e teologiche: Dialectica, Logica ingredientibus, Sic et non, Introductio ad theologiam, Ethica seu liber Scito te ipsum, un Dialogus inter Philosophum, Judeum et Christianum. Di grande interesse la breve autobiografia Historia calamitatum mearum e il fitto carteggio scambiato con Eloisa (ritiratasi in convento), ricco di implicazioni culturali, religiose ed etiche. A. scrisse anche poesie d’amore oggi perdute e altri versi latini (un Hymnarius Paraclitensis, i Planctus, il Carmen ad Astrolabium filium).
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