Edward Bach nacque a Mosley, un piccolo villaggio del Galles, nei pressi di Birmingham, il 24 settembre del 1886. Suo padre gestiva una fonderia di ottone. Era un bambino dalla costituzione piuttosto debole, con una grande passione per il sapere e una profonda compassione per il prossimo. Trascorse la sua giovinezza a stretto contatto con la natura, preferendola talvolta alla compagnia degli stessi coetanei. Dal 1903 al 1906 Bach lavorò nella fonderia del padre come apprendista, dove ebbe modo di osservare le diverse malattie degli operai della fabbrica, che non potevano permettersi un'assistenza medica, e i conflitti dell'anima che ne derivavano. Il desiderio di poter fare qualcosa di utile per gli altri lo faceva sognare una medicina a misura d'uomo, basata su rimedi semplici e alla portata di tutti. Tuttavia per un certo periodo fu molto combattuto se indirizzarsi verso la teologia o la medicina. Tra il 1920 e il 1928 Bach apre un laboratorio a Crescent Park, uno studio in Harley Street e un consultorio per gli indigenti a Nottingham Palace. Sono gli anni in cui, grazie alla collaborazione con diversi omeopati, si presenta finalmente al pubblico con numerose pubblicazioni. Ma il suo desiderio maggiore è quello di continuare a scoprire sempre nuovi rimedi puri. Individua diverse piante la cui frequenza vibrazionale è simile a quella dei nosodi, che però non rispettano il principio della polarità. Le piante trattate omeopaticamente hanno infatti una polarità positiva, mentre la polarità dei nosodi attivi derivati dall'intestino è negativa.
Egli cerca di neutralizzarne la polarità attraverso un trattamento di potenziamento. Sempre in questi anni, Bach elabora anche la cosiddetta "sintomatologia dell'animo" del paziente, basata sulla corrispondenza tra ogni gruppo di batteri e precise tipologie caratteriali e psicologiche. Per approfondire e verificare questa sua intuizione, nel 1930, quando ormai ha raggiunto l'apice della carriera medica, Bach decide spontaneamente di chiudere lo studio londinese e di vendere il laboratorio. Torna nel Galles e, passeggiando per le campagne, raccoglie i primi due rimedi floreali, Mimulus e Impatiens, sperimentandoli sotto forma di nosodi. Si rende subito conto che questi rimedi funzionano solo su alcuni soggetti: Mimulus su soggetti timidi, silenziosi, con paure concrete e definite, Impatiens su soggetti veloci, solitari e impazienti (in entrambi i casi, si può osservare la similitudine tra persona e pianta). Dati i risultati eccezionali, decide di dedicarsi completamente alla ricerca, allo studio e alla sperimentazione dei fiori. Si stabilisce definitivamente nel Galles, abbandonando fama e successo e suscitando critiche e derisioni nei suoi colleghi, che non comprendono l'abbandono del certo per l'incerto. Lavora passeggiando nelle campagne e nei boschi, in compagnia della sua assistente Nora Weeks, "ascoltando" l'energia dei fiori in cui s'imbatte, per comprendere a quali soggetti corrispondano e a quali squilibri siano abbinati. Questa volta, per la sua ricerca, non utilizza più gli strumenti tradizionali (microscopio, esami di laboratorio, eccetera), ma se stesso, il proprio intuito e la propria sensibilità. Elabora, inoltre, il metodo di preparazione detto "del sole", che permette di risolvere la questione della polarità. Bach riuscì a percepire le capacità vibratorie dei fiori, notando una maggior energia nelle piante cresciute al sole rispetto a quelle cresciute in zone ombrose; notò inoltre che la rugiada contenuta nei fiori aveva le stesse proprietà vibrazionali del fiore stesso. Bach iniziò così a preparare i suoi rimedi con l'aiuto dei quattro elementi:
· TERRA e ARIA per portare la pianta a maturazione;
· SOLE per liberare le virtù guaritrici dall'involucro vegetale;
· ACQUA per trattenere le vibrazioni e trasmetterle al paziente.
I nuovi rimedi floreali sono sperimentati dai suoi vecchi colleghi, che lo incoraggiano a proseguire nel lavoro di ricerca, e naturalmente dallo stesso Bach, il quale, durante il periodo invernale, tratta gratuitamente alcuni pazienti. Insorgono, tuttavia, parecchie difficoltà e, a ogni sua scoperta, l'ordine dei medici lo minaccia di espulsione; esasperato, rinuncia all'iscrizione all'ordine e al titolo di medico, sostenendo che preferisce essere chiamato "guaritore". Regala a due grandi farmacie londinesi le tinture madri, purché si impegnino ad offrire i rimedi al pubblico a prezzi stracciati. Nel 1932 completa lo studio di dodici fiori che corrispondono ai dodici stati d'animo da lui isolati, che chiama "I dodici guaritori": Mimulus, Impatiens, Centaury, Clematis, Rock Rose, Gentian, Chicory, Vervain, Water Violet, Agrimony, Cerato, Scleranthus. Dal 1932 al 1935 scopre gli altri ventisei rimedi, completando quindi il suo lavoro. Convinto di aver ultimato il suo sistema e di aver così concluso l'opera, decide di tenere una serie di conferenze per permettere a un pubblico un po' più vasto di venire a conoscenza della nuova terapia e delle sue scoperte. La sera del suo cinquantesimo compleanno, a Wallingford, egli tiene la sua prima conferenza. Il 27 novembre 1936 la sua anima lo lascia durante il sonno: muore per ischemia cardiaca, dopo essere sopravvissuto per 19 anni al cancro.