Arne Naess è un filosofo e un alpinista norvegese che ha elaborato l' "Ecosofia T". "T" è la lettera iniziale del nome di un sacro monte, il Tvergastein, dove Naess si iniziò alla vita selvaggia e alla conoscenza della Natura. Nella sua bibbia verde "Ecosofia" Naess afferma il principio dell' "egualitarismo biosferico": uguali diritti per ogni creatura della terra di vivere e realizzare i propri fini. E la "piattaforma del movimento dell'ecologia profonda": in cui condanna l'interferenza eccessiva dell'uomo sull'ambiente. E' convinto che in Occidente bisogni "affrontare le radici religiose del modo di concepire il rapporto Uomo - Natura" e che l'uomo sensibile - il bambino cresciuto - dovrà allargare "i propri sentimenti positivi a tutta la natura in base all'intuizione che tutto è interconnesso". E a proposito di montagne scrive: "Per migliaia d'anni e nelle culture più diverse le montagne sono state venerate per il senso di serenità, grandezza, distacco e maestà che ispirano."
Come può una vita ricca basarsi su mezzi semplici? Da questo apparente paradosso prende le mosse la riflessione di Arne Naess, teorico dell’incontro tra la filosofia e l’ecologia in una nuova disciplina: l’ecosofia. La qualità della vita non coincide con il possesso di beni commerciali, ma con la capacità di apprezzare ciò che offre la natura. Pensiamo alle grandi montagne: con la loro presenza infondono all’osservatore che sa coglierne il messaggio un senso di maestosità e di benevolenza. Risulta più semplice, da questo punto di vista, esperire un diverso rapporto con la natura che si rivela affine al panteismo di Spinoza. Si tratta di lasciar emergere una sensibilità antica che, unita ad un impiego razionale delle conoscenze scientifiche, consentirà il sorgere di un nuovo illuminismo. La possibilità di risolvere la crisi ecologica e la speranza di un futuro migliore per il genere umano passano attraverso una nuova alleanza tra ragione e sensibilità.