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Edmondo De Amicis
Cuore
Introduzione di Domenico Starnone
Feltrinelli
Pag. 288 Formato: 13 x 20 cm. Anno: 2015 ISBN: 978-88-07-90171-3
€. 9.00 €. 8.55 (-5%)
Come per tutti i libri troppo fortunati e troppo a lungo amati, anche per Cuore trent'anni fa arrivò la resa dei conti. Umberto Eco, con l'elogio di Franti (comparso sul "Caffè" nel 1962), vendicò finalmente le numerosissime infanzie che De Amicis aveva affogato nelle lacrime.
Così Cuore, divulgatissimo libro tutto da piangere, divenne libro senza lettori tutto da ridere. Oggi l'Italia va di nuovo vistosamente cambiando. Tra i molti misfatti che ogni giorno la modificano, rileggere Cuore sicuramente non è il peggiore.
Può servire a capire perche il libro continui ad essere vivo in rifacimenti ironici, criptocitazioni, rovesciamenti periodici.
Può servire a scoprire, dietro la volontà deamicisiana di "fare gli italiani", il ritratto onesto di un paese violento innanzitutto con i bambini, disunito, classista, miserabile.
Può servire a verificare come un classico del patetico se la cava oggi con l'Italia brutale dei "legaioli", delle borghesie illuminate finite nel buio delle gattabuie, dei socialismi solidali soprattutto nel rubacchiare, delle migrazioni extra comunitarie dalle Ande agIi Appennini.
Può servire infine a sfatare leggende: se la scuola odierna fa ribrezzo, basta leggere Cuore per capire che quella del passato esigeva uno stomaco di ferro.
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Scheda dell'autore: Edmondo De Amicis
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informazioni sull'Autore: Edmondo De Amicis
Edmondo De Amicis (Oneglia, 1846 - Bordighera 1908), Intrapresa ancor giovanissimo la carriera militare, dopo aver partecipato alla campagna del 1866, lasciò l’esercito per l’attività di giornalista, saggista e narratore. Nel 1891 aderì al socialismo, facendosi portavoce dell’atteggiamento filantropico della borghesia illuminata di fine secolo. Ottenne la fama con i bozzetti raccolti nel volume La vita militare (1868), cui seguirono colorite relazioni di viaggio (da Spagna, 1873, a Ricordi di Parigi, 1879). La sincera tensione morale della scrittura è l’elemento che ha fatto la fortuna della sua opera più celebre, Cuore (1886). Finzione di racconto-diario di un bambino di terza elementare, il libro ha avuto lungo successo ed è stato tradotto in tutte le principali lingue del mondo: assai ammirato ai suoi tempi, è stato oggetto, poi, di pesanti riserve, specie per il contenuto ideologico, giudicato troppo celebrativo dei valori patriottici e sociali propagandati dall’Italia umbertina. Resta il fatto che esso rappresentò per più generazioni una sorta di «codice della morale laica» post-risorgimentale. Attento ai valori dello stile, De Amicis intervenne nella questione della lingua (L’idioma gentile, 1905), aderendo a un ideale che, sull’esempio manzoniano, mirava a una prosa «moderna e perfettamente italiana». Fra le altre opere: Romanzo di un maestro (1890), La carrozza di tutti (1899), Sull’oceano (1899), Primo maggio (postumo, 1980). Ad Amore e ginnastica (1892), un racconto lungo di vena ironica e maliziosa, è toccato in tempi recenti un successo editoriale e cinematografico.
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