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Enzo Biagi
Consigli Per un Paese Normale
A cura di S. Giannella
Rizzoli
Pag. 300 Formato: 13 x 22 cm. Anno: 2010 ISBN: 978-88-17-04157-7
€. 19.50 €. 18.52 (-5%)
Nei dati statistici e anche in un recente confronto nella trasmissione televisiva Ballarò tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e uno dei leader storici del Partito democratico Massimo D'Alema, è riaffiorato un fenomeno che sembrava ormai superato: è di nuovo boom dell' emigrazione dal Sud verso il Nord dell'Italia. Riprende Il cammino della speranza, come titolò Pietro Germi un suo film del 1950 con Ralf Vallone, Elena Varzi e Saro Urzl sul doloroso calvario di un gruppo di emigranti meridionali. Abbiamo avuto, nel dopoguerra, un' emigrazione intensa che superò il grande esodo verso New York o verso il Sud America della fine dell'Ottocento: centinaia di migliaia di meridionali lasciarono le loro terre, con le valigie tenute insieme dallo spago, per raggiungere il lavoro e la fortuna, le industrie o i poderi abbandonati del Nord, e assorbirono i costumi del posto che li andava a ospitare, difendendo soltanto alcune usanze, certe devozioni e certe ricette di cucina, fisse nella loro mediterraneità.
Nello stesso film di Germi, una vecchietta siciliana vestita di nero, sballottata dal treno, diceva: «A Milano ce sta gente cattiva: mangiano riso». E invece Milano era la città meno intollerante, meno faziosa. Almeno lo è stata ... In realtà qui il rapporto è molto leale: se pensano che gli conviene, ti prendono. Ma non c'è del razzismo, anche perché è una città formata da gente venuta da tutte le parti. Era il simbolo dell'industria, del progresso, era la città che inventava i grandi magazzini. E quando ne brucia uno dei fratelli Bocconi, chi è che gli dà 1'azzeccato nome di la Rinascente? Un abruzzese, Gabriele D'Annunzio.
GIANNELLA: Una volta dalle aree più svantaggiate partiva¬no braccia, più che cervelli. Adesso pare di capire, dalle analisi dell' economista Nicola Rossi, già consigliere econo¬mico del governo D'Alema, che a partire sono soprattutto giovani con laurea o con diploma. Giovani che navigano su Internet, non disdegnano le lingue straniere e che sono alla ricerca di un luogo (al Nord oppure in Europa, fino in America e in Australia) dove sia possibile esprimere al meglio il proprio talento. Ma se dal Sud vanno via i migliori cervelli, se quella parte d'Italia perde le energie migliori, come farà il Sud a riprendersi?
BIAGI: Be', intanto io (come un altro bravo economista, Marco Vitale) ritengo non sempre negativo il fatto che i giovani, soprattutto i più intraprendenti, vadano a cercare esperienze in altri luoghi. E credo che se uno da Taranto o da Napoli va a lavorare a Milano è sempre in casa nostra. Penso anche che l'Italia non possa fare a meno del Sud, da dove viene spesso il meglio dell'intelligenza italiana: per restare nel solo campo letterario, da Pirandello a Sciascia, da Tomasi Lanza di Lampedusa ... Quanti italiani di esportazione! Molti degli emigranti vanno via non solo alla ricerca di uno stipendio, ma anche perché non amano la società in cui vivono: la vorrebbero più libera, meno violenta, più meritocratica. E molti di loro, dopo aver fatto fortuna altrove, ritornano preparati a svolgere ruoli dirigenziali nel Mezzogiorno. Su questi ritorni di cervelli, dal Nord al Sud (un Sud che per le sue condizioni climatiche e per molti altri motivi si presta a vivere e a operare bene), e anche dall'estero in Italia, si misura la bravura dei nostri politici.
Ricordo il caso di Sandra Savaglio, l'astronoma che «Time» ha messo in copertina con il suo volto bello, fiero, solare, quale simbolo della fuga di cervelli dall'Italia: lei, che lavora a Baltimora, ha espresso il desiderio di rientrare dall'America per lavorare nell'università della «sua» Calabria. Ecco, il giorno in cui vedremo questa astronoma al lavoro in Calabria, vorrà dire che il Sud sarà pronto per far tornare i suoi migliori figli.
Cosa succede oggi
In Italia è ripresa l'emigrazione massiccia dal Sud: secondo le cifre elaborate dalla Svimez, l'Associazione per lo Sviluppo dell'Indu¬stria nel Mezzogiorno, negli ultimi undici anni (1997-2008) dalle regioni del Sud sono partite settecentomila persone. «Caso unico in Europa, l'Italia continua a presentarsi come un Paese spaccato in due sul fronte migratorio: a un Centro-Nord che attira e smista flussi al suo interno, corrisponde un Sud che espelle giovani e ma¬nodopera senza rimpiazzarli.»
(Estratto dal primo capitolo)
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Scheda dell'autore: Enzo Biagi
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informazioni sull'Autore: Enzo Biagi
Enzo Marco Biagi (Pianaccio di Lizzano in Belvedere, 9 agosto 1920 – Milano, 6 novembre 2007) Giornalista e scrittore italiano. Va considerato un maestro del giornalismo contemporaneo e della comunicazione, noto per le sue importanti inchieste. Ricoprì la carica di direttore di Epoca (1953-60), del Telegiornale presso la RAI (1960-62), de Il Resto del Carlino (1970-71), per divenire quindi inviato speciale de La Stampa e del Corriere della sera. È stato poi collaboratore de La Repubblica, tornando successivamente (1989) a scrivere per il Corriere della sera; titolare di una rubrica su "Panorama", dal 1996 iniziò a scrivere su L'Espresso. Tra le numerose trasmissioni televisive, vanno ricordate le settecento puntate de "Il fatto", vera cattedra dalla quale B. ha fustigato con garbo e fermezza il decadimento della politica italiana, motivo di allontanamento nel 2001 dalla RAI.
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