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Basilio Valentino
Cocchio Trionfale dell'Antimonio
edizione del volgarizzamento settecentesco di Carlo Baci
Mediterranee
Pag. 148 Formato: 14,5 x 22,5 cm. Anno: 1983 ISBN: 978-88-272-0962-2
€. 16.90 €. 16.05 (-5%)
Le opere di Basilio Valentino si inseriscono in un periodo di particolare importanza per la storia dell'alchimia: quel XVII secolo che conobbe una particolare fioritura di trattati ermetici e che assisté alla nascita di una concezione razionale e "moderna" che andrà considerando sempre più la crisopea come una sorta di pre-chimica. Appaiono in quell'epoca le opere di Michael Maier, di Robert Fludd, di Heinrich Khunrath così come vengono alla luce i documenti dei Rosa-Croce. Nel 1666 appare a Venezia la Lux Obnubilata che ha presso i contemporanei non poca risonanza per la dottrina esposta. Le opere di Basilio Valentino incominciano ad essere stampate nel 1602.
Il trattato del monaco benedettino, che qui si presenta nel volgarizzamento di Carlo Baci è un misto di conoscenze metallurgiche e metafisiche. Vi si trovano vere e proprie formule chimiche insieme ad una profonda simbologia dello spirito. L'opera, comunque rarissima, si differenzia dalle altre di Basilio Valentino proprio perchè nel Cocchio trionfale dell'Antimonio l'insegnamento alchemico è dichiarato sia nella chiave chimico-operativa che nella sua più esplicita chiave mistica. La prefazione di Mino Gabriele che ha curato questa edizione fornisce il preciso quadro storico di questo prezioso testo alchemico.
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Scheda dell'autore: Basilio Valentino
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informazioni sull'Autore: Basilio Valentino
Basilio Valentino, figura emblematica del XVI secolo tedesco, che per tradizione viene considerato se non il padre certo uno dei più grandi alchimisti della storia. Le poche notizie che lo riguardano provengono esclusivamente dalle sue stesse opere, ove si accenna ad un pellegrinaggio fatto a San Giacomo di Compostela ed a viaggi in Belgio ed in Inghilterra. Vi è indicata la sua origine nella zona renana tedesca, nonché l’appartenenza all’ordine di San Benedetto, confraternita di San Pietro di Erfurt, dove sarebbe vissuto tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo. Secondo quanto riferito da J.J. Manget nell’opera Bibliotheca Chemica Curiosa del 1702, i trattati a lui attribuiti sarebbero venuti fuori dalla breccia aperta da un fulmine in una colonna della chiesa di Erfurt. Nel libro The last will and testament of B., edito a Londra nel 1671, sul frontespizio è raccontato che egli giace sotto una tavola di marmo dietro l’altare maggiore della Cattedrale di Erfurt.
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