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Herman Melville
Bartleby lo Scrivano
A cura di Gianni Celati
Feltrinelli
Pag. 110 Formato: 13 x 20 cm. Anno: 2015 ISBN: 978-88-07-90205-5
€. 8.50 €. 8.07 (-5%)
"Bartleby lo scrivano", apparso nel 1853, tra i più bei racconti dell'epoca moderna, parla di un comico scrivano che rivendica l'ozio e il silenzio, contro tutte le pressioni dell'utilitarismo americano.
Imitato, meditato e tradotto da alcuni dei massimi scrittori contemporanei, come Borges, Beckett, Michel Leiris, Georges Perec, Italo Calvino (che intendeva dedicargli l'ultima delle sue "Lezioni americane"), è anche una parabola sul lavoro di scrivere destinata a sconvolgere molte idee.
La traduzione di Gianni Celati ce lo restituisce in tutta la sua freschezza, con una umoristica adesione ai tic di Bartleby (per esempio la sua celebre frase: "Avrei preferenza di no").
Inoltre Celati presenta un suo studio sull'esilarante scrivano, la versione delle lettere di Melville nel burrascoso periodo di passaggio da "Moby Dick" a "Bartleby" e un elenco ragionato delle varie interpretazioni del racconto.
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Scheda dell'autore: Herman Melville
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informazioni sull'Autore: Herman Melville
Herman Melville nasce a New York City il 1° agosto 1819. Un disastro finanziario rovina economicamente la sua famiglia, benestante da generazioni. Herman deve abbandonare gli studi per aiutare i suoi: dal 1834 al 1841 è impiegato di banca, commesso, agricoltore, maestro di scuola. La precarietà di tali occupazioni lo induce a imbarcarsi come mozzo sulla Saint Lawrence diretta a Liverpool. Successivamente prenderà il mare sulla baleniera Acushnet diretta ai mari del Sud, poi sulla Leviathan e quindi sulla Charles and Henry, a bordo delle quali navigherà a lungo i mari orientali. Determinante un episodio di diserzione: nel luglio del 1842 abbandona la Acushnet a Nukuhiva, nelle isole Marchesi, fermandosi a Taipi, per poi fuggire a Tahiti. Due anni dopo il congedo, sono le avventure di quei soggiorni nel paradiso esotico di molti artisti europei a ispirargli il primo romanzo, Taipi, in cui rievocando quei giorni già Melville rivela la natura illusoria del sogno esotico, e l’anno successivo (1847) esce Omoo, continuazione picaresca del romanzo d’esordio.
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