Conoscere se stessi richiede di andare oltre le definizioni e oltre il pensiero, alla fine dell’io e in un perfetto stato interiore di silenzio. Il silenzio è essere ciò che si è, e in questo c’è cura, attenzione e apertura incondizionata. I pensieri, le preoccupazioni, l’agitazione, i desideri, la volontà di ottenere e raggiungere, la rabbia, la paura. Chi può dire di esserne immune? Tutto ciò costituisce il ‘rumore interiore’ di ogni individuo. Ci può essere una trasformazione completa di questo rumore, una sua fine o almeno un peso radicalmente diverso, affinché la chiarezza, la serenità e la calma possano trovare uno spazio più ampio tanto da governare in modo preponderante la nostra vita? L’assenza del rumore interiore è il silenzio, che non nasce dal controllo del pensiero, ma dalla conoscenza più profonda di se stessi. Da qui diventa possibile il pensiero sano, un pensiero che si muove unicamente dallo spazio interiore del silenzio. E nel silenzio che hanno radici un pensiero ordinato, la comunicazione e l’ascolto.