Michel Leiris
Età d'Uomo
SE
pag. 192 - formato: 13 x 22 cm. - anno: 2003 - ISBN. 978-88-7710568-4
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Michel Leiris paragona lo sforzo letterario e il rischio ch'esso comporta, al rischio del Torero che, durante il cerimoniale della corrida, deve esporsi alle corna del toro, ovvero alla morte. L’autobiografia (genere letterario caro alla tradizione occidentale: si pensi ad Agostino o a Rousseau, con le loro confessioni) mette l’autore, che voglia attenersi ad un lucido esame della propria persona e della propria storia, in una condizione di pericolo, di rischio. Egli, mettendo a nudo se stesso, deve esporsi al giudizio dell’altro, rischiare la compromissione con l’altro, con i suoi familiari, con i suoi amici. Forse rischia qualcosa anche con se stesso, nell’affrontare i propri demoni, le proprie ombre interiori. Leiris è tuttavia convinto delle possibilità catartiche della letteratura autobiografica, cioè del fatto che quando si scrive un'autobiografia si desidera in fondo "d'essere assolti", e in ciò è impossibile negare un certo autocompiacimento narcisistico.