La tradizione del Siddhantham dell’India meridionale, lo Yoga dei 18 Siddha, punta verso una completa trasformazione del praticante di questo sentiero. I Siddha menzionano il “soruba sama-dhi” come meta, l’unione d’oro con il Sé, in cui anche il corpo fisico dello yogi è trasmutato in divinità d’oro. Si cerca la piena divinizzazione di tutta la vita. Il Tantra (e anche i mistici di diverse tradizioni spirituali) vedono il Divino in tutto ciò che ci circonda. I Siddha aspirano a manifestare pienamente questo Divino a livello fisico, emotivo, mentale, intellettuale e spirituale - i cinque piani di manifestazione dell’essere umano. Secondo lo Yoga abbiamo cinque corpi o guaine (koshas): Corpo fisico Corpo vitale, emotivo o energetico Corpo mentale Corpo intellettuale Corpo spirituale o causale I Siddha cercano la trasformazione di questi cinque corpi in modo che possano manifestare liberamente il Divino. Concepiscono così la realizzazione spirituale, a differenza del paradigma dello Yoga classico che cerca principalmente la liberazione, il moksha, la cessazione delle reincarnazioni su questo piano fisico fondendosi infine con l’aldilà Divino. Il Kriya Yoga di Babaji è il distillato degli insegnamenti della tradizione dei 18 Siddha e, soprattutto, delle loro pratiche yogiche. Nella terza iniziazione al Kriya Yoga impariamo a meditare con i Siddha per ricevere la loro guida e ispirazione. Questo libro è il risultato di queste meditazioni.