Tra tutte le divinità buddhiste il libro di Martin Willson è in lode della più amata, Tārā, la bella e spesso dispettosa. Come bodhisattva, sfidò la tradizione quando ottenne l’onniscienza con una forma femminile. Come divinità madre, incarna l’archetipo femminile presente in tutti noi e ha una grossa affinità con Demeter, Inanna e la Vergine Maria. Come divinità nel buddhismo tantrico, agisce veloce come un fulmine per aiutare quelli che si trovano nell’angoscia e per soddisfare i desideri di chi la supplica. Tārā la liberatrice, la più amata, esercita il suo fascino sui devoti da più di quattordici secoli. Proprio per questo, per secoli, la beata Tārā ha ispirato una parte della più bella letteratura buddista che sia mai stata scritta.