Margaret Murray, in questo saggio pionieristico che venne pubblicato nel 1921, e che qui si ripropone, sostenne per la prima volta la tesi secondo cui la stregoneria risalirebbe all’epoca precristiana. La studiosa propose di chiamare il culto delle streghe come “culto di Diana”, in riferimento alla divinità lunare romana, Signora delle selve e delle fiere, protettrice delle donne, vergine e cacciatrice. In altri termini le cosiddette streghe rappresenterebbero un retaggio di una “religione” ancestrale connotata da matrice femminile-lunare e diffusa presso i popoli dell’Europa Occidentale in una fase storica pre-agricola, dunque persino antecedente allo sviluppo dell’agricoltura quale sistema preminente per l’approvvigionamento del cibo. Con l’affermarsi del monoteismo cristiano in epoca storica, tale retaggio venne diffamato e perseguitato.