La pratica bioenergetica, nella prospettiva dei due autori, è una via d’accesso alla grazia. La spiritualità di cui si parla in quest’opera è connessa allo «stato di animazione» dell’organismo, che è in diretta relazione con il respiro. Accedere alla spiritualità significa respirare in modo libero e pieno, respirare con gioia. La pratica bioenergetica fornisce le procedure per farlo. Gli autori propongono una «nuova tradizione» di ricerca, che attinge tanto alla bioenergetica classica, di Reich e Lowen, quanto alle conoscenze spirituali più antiche, dal buddismo al cristianesimo delle origini. Molte antiche tradizioni di ricerca hanno infatti in comune strumenti essenziali: precise posizioni e procedure corporee, la focalizzazione dell’attenzione all’interno del corpo, la dedizione alla respirazione e alla postura. La bioenergetica delineata in queste pagine – supportata dall’esperienza personale di Luciano Marchino e Monique Mizrahil, nonché dalle acquisizioni scientifiche contemporanee in campi diversi, come la psicologia, la fisiologia, le neuroscienze e la biofisica – ha queste stesse caratteristiche, ed è per questo che gli autori la ritengono una nuova via di ricerca spirituale.