Jacques Benveniste
La mia verità sulla memoria dell'Acqua
Macro Edizioni
pag. 183 - formato: 13,5 x 20,5 cm. - anno: 2006 - ISBN. 978-88-6229-007-4
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In alcuni circoli di larghe vedute sembra ormai ovvio che l’acqua è capace di trasportare informazioni molecolari (messaggi biologici), e che è possibile registrare, trasmettere e amplificare queste informazioni come può essere fatto con il suono e la musica. Non tutti però sanno che alla base di questa scoperta c’è il nome di un pioniere: Jacques Benveniste. Qui, lo stesso dott. Benveniste, illustra passo dopo passo la sua appassionante ricerca che lo porta ad affermare: “L’acqua potrebbe conservare un ricordo, ovvero una traccia delle sostanze che vi hanno transitato. Una vera e propria rivoluzione scientifica in nome della quale mi trovo a essere bersagliato”. Questa affermazione mette in discussione i fondamenti della biologia tradizionale, secondo la quale non può esserci attività biologica in assenza di molecole del principio attivo. Il racconto in prima persona della controinchiesta e della censura scientifica che è seguita alla pubblicazione del suo primo articolo in proposito, compare su Nature (1988). Benveniste, pur trovandosi senza più supporti e finanziamenti, ha continuato il suo studio, sconfinando nei territori della fisica, fino alla “biologia digitale” o la capacità dell’acqua di trasmettere il “segnale” di ciò che ha contenuto e che pur sempre contiene in quanto memoria.