Crassellame
Lux Obnubilata
prima edizione italianan del Commneto Anonomo del 1666
Mediterranee
pag. 152 - formato: 13,5 x 21,5 cm. - anno: 1983 - ISBN. 978-88-272-0615-7
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L’ode alchemica Lux obnubilata è una delle migliori espressioni dell’Alchimia quale “magia naturalis”. Si dice questo perché il manierismo baroccheggiante dell’ode considera la storia possibile e totale della “ricreazione” del mondo, determinando, quindi, nel lettore, la precisa consapevolezza delle sue possibilità operative. La forma poetica non è nuova all’Alchimia: basti citare, per tutti, Cecco d’Ascoli, ma la fortuna del Crassellame, nel corso dei tempi, è forse proprio da attribuirsi alla volontà, seppure sempre di “maniera”, di descrivere il mondo macrocosmico quale evidente correlato di quello microcosmico. L’Opus diventa, quindi, precedente conoscenza della legge che conosce Tenebre e Luce e che può, tramite splendide metafore, riprodurre il positivo intendimento della Creazione proponendo alla coscienza il “vissuto” della materia. Il mistero della trasmutazione alchemica comincia così a diventare quell’Aufklaerung che percorre già da prima, ma soprattutto dopo l’epoca di Crassellame, l’Europa, come con geniale dettato ricorda la Yates nella sua opera sui Rosacroce.