Lo scienziato viaggiatore non si limita a contemplare il mondo a distanza, ma lo percorre in lungo e in largo, lo saggia, lo sperimenta con tutti i suoi sensi, lo manipola e a volte persino lo forza. In questo senso il naturalista dev’essere disposto ad assumersi rischi che sono tutt’altro che connaturati alla pura attività intellettuale. Non sorprende perciò vedere Darwin alle prese con tagliagole, caudillos sudamericani, stermini di indiani, furiose battute di caccia, montagne impervie, nubifragi e mareggiate, paesaggi inospitali, febbri tropicali, sommosse e insurrezioni militari, terremoti e vulcani, ogni tipo di violenza sugli animali e sugli umani, bellezze esotiche, tentativi più o meno velleitari di civilizzazione.