Dopo aver affrontato il tema della concentrazione con Deep Work e quello del “digital detox” con Minimalismo digitale, Newport, in Un mondo senza email ripensa l’organizzazione del lavoro. Oggi chi lavora, specialmente i “lavoratori della conoscenza”, ha a disposizione risorse tecnologiche all’avanguardia che dovrebbero consentire di realizzare cose incredibili. Ma la realtà è un po’ diversa: abbiamo interiorizzato processi e strutture organizzative inefficienti che vanificano quei vantaggi e promuovono una cultura a lungo termine deleteria. Basta pensare all’invenzione dell’email: comunicare con chiunque, a qualsiasi distanza, all’istante sembrava una specie di magia agli albori dell’era di Internet, eppure oggi il flusso di comunicazioni è diventato talmente massiccio e incontrollabile da costituire un intralcio per le attività principali. Il modo in cui lavoriamo non funziona più.