Manuel V. Montalban
Manuel Vázquez Montalbán – catalano nato a Barcellona nel 1939, di famiglia operaia e comunista, incarcerato sotto Franco – ha raccontato un’unica grande storia: quella di una generazione che osserva la nuova Spagna con occhi ironici e disincantati, sospesa tra pessimismo e inguaribile gioia di vivere. Autore prolifico ed estremamente versatile, Montalbán deve la sua fama all’invenzione di Pepe Carvalho, il detective che fa da protagonista ai suoi romanzi gialli. Sorta di Marlowe mediterraneo, ex militante comunista, ex agente della Cia, gastronomo raffinato, intellettuale deluso che ha il vezzo di incenerire i libri nel caminetto – anche d’estate – Carvalho diviene il prototipo dell’antieroe, rivelandoci attraverso la sua malinconica ironia e il suo malcelato affetto, che ci troviamo irrimediabilmente condannati a vivere nel regno dell’ambiguo e della relatività. La sua vocazione all’attualità politica e sociale non è mai venuta meno, riproponendosi come la costante della sua produzione, anche quella apparentemente più svagata. Manuel Vazquez Montalbán è morto per un infarto che lo ha colto all'aeroporto di Bangkok, mentre proveniva dall'Australia, il 17 ottobre 2003.
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