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Anton Čechov
I Racconti della Maturità
A cura di Fausto Malcovati
Feltrinelli
Pag. 288 Formato: 13 x 20 cm. Anno: 2015 ISBN: 978-88-07-90210-9
€. 10.00 €. 9.50 (-5%)
"Li ho riletti, questi sei racconti, tutti d'un fiato. Con un unica preoccupazione: capire se e quanto sono invecchiati, se e quanto i cento e passa anni che ci separano da loro hanno lasciato traccia. Che sollievo. Nessuna traccia. E che rinnovata consonanza, che piacere, che felicità nella lettura. Cent'anni? Andiamo! Sono storie di oggi, aggiustate certe situazioni, che tutti viviamo in prima persona, che ci sentiamo raccontare, che osserviamo intorno a noi. Mogli, mariti, amanti, padri, madri, figli, figlie: siamo noi, niente è cambiato. Mi sono anche chiesto il perché di questa inesauribile modernità di Cechov. Forse una ragione me l'ha data Orhan Pamuk nel suo recente discorso per il Nobel: 'Un autore parla di cose che tutti sanno senza averne consapevolezza. Esplorare questo sapere e vederlo crescere dà al lettore il piacere di visitare un mondo al contempo familiare e miracoloso'. In fondo anche Gor'kij diceva la stessa cosa di Cechov: 'Non dice nulla di nuovo, ma ciò che dice è così convincente, semplice, chiaro, da far paura'." (dall'Introduzione di Fausto Malcovati)
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Scheda dell'autore: Anton Čechov
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informazioni sull'Autore: Anton Čechov
Anton Pavlovič Čechov nacque a Taganrog nel 1860 da una famiglia modesta ed economicamente disagiata (il nonno era servo della gleba). Finito il liceo si trasferì a Mosca e si laureò in medicina. Esercitò la professione, tuttavia, solo saltuariamente e in situazioni di emergenza (come durante la carestia del 1892-1893), preferendo dedicarsi interamente alla letteratura e al teatro. Ai giovanili Racconti di Melpomene (1884), seguono le raccolte Racconti variopinti (1886) e Nel crespuscolo (1887). Dopo un viaggio all’isola di Sachalin, della cui colonia penale riferì in un libro-inchiesta pubblicato nel 1895, si trasferì nella tenuta di Melichovo, non lontano da Mosca, dove scrisse gran parte delle sue opere più importanti. Amico di Tolstoj e di Gor’kij, per solidarietà verso il quale si dimise dall’Accademia russa delle scienze, ottenne il primo verso successo critico con la rappresentazione del dramma Il gabbiano al Teatro d’arte moscovita, nel 1895. Malato di tubercolosi, soggiornò più volte in Crimea, a Nizza e a Biarritz, Nel 1901 sposò l’attrice Olga Knipper, con la quale si trasferì a Badenweiler nell’ultimo tentativo di combattere la malattia. Lì, a soli quarantaquattro anni, morì nel 1904.
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