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Hans Jæger
La Bohème di Kristiania
Lindau
Pag. 428 Formato: 14 x 21 cm. Anno: 2020 ISBN: 978-88-3353-471-8
€. 24.00 €. 22.80 (-5%)
Novità
Gli amori e gli scandali, le esperienze erotiche e sentimentali, la vita dissoluta ma anche l’impegno sociale, politico e intellettuale di Hermann Eek – alter ego dell’autore – e degli appartenenti alla bohème di Oslo – quella Kristiania per la prima volta ritratta in modo autentico, quasi spietato –, sono al centro di questo romanzo, pubblicato nel 1885, che portò lo scompiglio nella società bigotta e benpensante dell’epoca, tanto da essere sequestrato poco dopo l’uscita ed essere messo al bando per oltre cinquant’anni.
Jæger, per sua stessa ammissione, si proponeva con quest’opera di attaccare i tre pilastri su cui si sosteneva la società di allora: il cristianesimo, una morale ipocrita e il vecchio concetto di giustizia.
E attraverso le vicende che segnano principalmente lui e l’amico Jarmann, scopriamo «come la società, soprattutto la morale sessuale, possa distruggere la vita di due uomini – di due ragazzi».
Avventure picaresche e suggestioni filosofiche si fondono in un romanzo che indaga con sorprendente modernità angosce e contraddizioni tuttora irrisolte.
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Scheda dell'autore: Hans Jæger
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informazioni sull'Autore: Hans Jæger
Hans Jæger, scrittore e filosofo norvegese di orientamento anarchico, fu una delle figure di spicco del movimento bohémien scandinavo di fine ’800, e influenzò col suo pensiero artisti come August Strindberg ed Edvard Munch. Rimasto orfano a quindici anni, si imbarcò come marinaio per fuggire alla rigida educazione religiosa dello zio, cui era stato affidato. Tornato in patria, superò l’esame per entrare all’università e iniziò contemporaneamente a studiare filosofia e a lavorare come stenografo presso il Parlamento. Assurse alle cronache dell’epoca per la pubblicazione del romanzo La bohème di Kristiania (1885), che fu sequestrato un’ora dopo la sua uscita con l’accusa di blasfemia e violazione della pubblica decenza e moralità. A seguito dello scandalo, perse il lavoro e fu condannato a due mesi di carcere. Lo spettro di una nuova condanna, per alcune copie clandestine del libro arrivate in Svezia, spinse Jæger a fuggire in Francia, dove visse alcuni anni, intervallati da sporadici rientri in patria, per poi morire, nel 1910, nel suo appartamento di Kristiania, a causa di un tumore.
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