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Marie Corelli
Il Principe del Mondo
Le illusioni della personalità
Synthesis
Pag. 530 Formato: 14 x 21 cm Anno: 2010 ISBN: 978-88-86640-65-7
€. 27.00
Una straordinaria versione letteraria del mito degli Angeli Caduti. L’autrice, ispirata dal Maestro Hilarion, descrive in modo mirabile come il “Diavolo” o Angelo Caduto stringa patti con gli uomini, non tanto per tentarli quanto per redimerli attraverso la ricerca della loro probità. Il romanzo tratta il classico tema del "patto col diavolo": la stessa personalità del diavolo è scissa e segue la distinzione steineriana fra istanze luciferiche e arimaniche, offrendo una visione originale e complessa della lotta fra il male e il bene. Un finale veramente illuminante dal punto di vista esoterico.
Marie Corelli: n onostante le ricerche dei suoi più recenti biografi, il mistero della sua identità non è stato davvero svelato. Quando nel 1886 pubblicò il primo libro, dichiarò di avere diciassette anni e di essere figlia di un conte veneziano. Ma ne aveva già trentuno, ed era stata, fino a poco tempo prima, Mary Mills, negletta figlia di una serva. Era cresciuta nella campagna del Surrey, senza fratelli né amici, con una madre anaffettiva: i suoi unici compagni furono i libri (Shakespeare e Keats, ma anche Radcliffe, Wallstonecraft, Beckford e Poe). Poi il padrone sposò in seconde nozze la serva e la legittimò. Ma non la presentò mai come sua figlia, e lei rifiutò sempre di considerarlo suo padre, se non adottivo. Mary Mills divenne Minnie Mackay. Charles Mackay, scozzese, era un giornalista e un paroliere (le canzoni tratte dalle sue poesie erano molto popolari). Anche il figlio Eric scribacchiava fiacchi versi. Insomma, l’adolescente figlia della serva entrò in una famiglia di borghesi divorati dal sogno della letteratura. Lei però – bionda e graziosa – inizialmente tentò di diventare una pianista. Si ribattezzò con un nome francese e un cognome italiano, gradevolmente esotico per gli inglesi. Ma presto abbandonò la musica per la narrativa.
Della pianista conservò il nome. E qualcosa di più. A poco a poco Marie Corelli non fu soltanto uno pseudonimo suggestivo, che proteggeva la sua umiliante origine: divenne un personaggio (la donna anticonformista, zitella e libera), una maschera (la caricatura della scrittrice stravagante) e poi una persona – alla fine, la sua vera identità.
Il primo romanzo – L’idillio dei due mondi, storia esoterica di magia e conoscenza di sé – riscosse un successo talmente travolgente che sorprese il suo stesso editore George Bentley – e il famoso scrittore Hall Caine, che lo aveva letto per suo conto e rifiutato. Marie Corelli però aveva accumulato trent’anni di frustrazioni e disillusioni e il successo la rese combattiva, insolente, vanitosa. Nell’ambiente letterario si guadagnò aspri nemici. Joseph Conrad si macerava confrontando l’esiguità delle vendite dei suoi capolavori alle centinaia di migliaia di copie della Corelli, capace di spacciarne ventimila in due giorni. I critici la ignorarono o la stroncarono, bollandola come una modista, con la mentalità di una cameriera.
Ma – forse proprio per questo – Marie Corelli entrò subito in sintonia con la massa invisibile dei lettori, che in un romanzo cercavano solo una risposta semplice e avvincente alle domande sul senso della vita. E Corelli, incapricciata di spiritualismo, filosofia, religione, scienza e occultismo, gliene dava. Per quarant¿anni dominò le classifiche di vendita, cimentandosi nei generi più diversi. Scrisse una trilogia fantasy (dando un seguito alle avventure del mago caldeoHeliobas in The soul of Lilith e Ardath), ma anche una trilogia biblica in cui riscriveva la storia del cristianesimo (Barabba, I dolori di Satana, The Master Christian); scrisse storie di fantasmi, di mummie egizie, racconti di orrore e fantascienza che il cinema e il fumetto avrebbero saccheggiato. La leggevano tutti: cameriere, operaie, attrici, nobili, perfino la regina Vittoria. La leggevano gli inglesi, ma anche i danesi (C. T. Dreyer girò una rivoluzionaria versione del Satana) e gli italiani (fu presto tradotta da Treves). La leggevano i bambini poveri nei ghetti, ma anche gli scrittori più insospettabili, come James Joyce ed Henry Miller.
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Scheda dell'autore: Marie Corelli
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informazioni sull'Autore: Marie Corelli
Marie Corelli, nome d'arte di Mary Mackay (Londra, 1 maggio 1855 – 21 aprile 1924), è stata una scrittrice e poetessa inglese. Nata con il nome di battesimo di Mary Mackay, la Corelli era la figlia illegittima di Charles Mackay, famoso giornalista, poeta ed autore di canzoni scozzese, e di Mary Elizabeth Mills, probabilmente la sua governante, che suo padre sposò quando lei aveva dieci anni, ma che seppe essere sua madre solo dopo la morte del padre. Nel 1866 venne inviata in un collegio a Parigi per la sua educazione e fece ritorno in patria quattro anni dopo. Quando raggiunse l'età di trent'anni mutò il suo nome in Corelli che divenne il suo nome d'arte quando esordì nel mondo dell'arte come musicista, sostenendo di essere figlia di un conte italiano e di avere vent'anni. Dopo aver abbandonato la musica, iniziò a scrivere pubblicando il suo primo racconto nel 1886 dal titolo A Romance of Two Worlds. Nonostante le sue opere divenissero molto popolari, vennero accolte molto aspramente dalla critica letteraria del tempo a causa di un eccessivo sentimentalismo e per un certo esagerato gusto per il melodrammatico. Nonostante ciò ebbe celebri lettori che la elogiarono pubblicamente, come alcuni esponenti della Famiglia reale britannica e Winston e Randolph Churchill. Nei suoi scritti fu particolarmente attenta a temi spirituali.
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