Pag. 175
Formato: 10,5 x 16 cm.
Anno: 2012-2024
ISBN: 9791281798014
Ciò che tu sai di essere, ciò che tu sai di potere, ciò che tu sai di sapere e di desiderare, e che non è affatto ciò che tu veramente sei, e puoi, e sai e desideri, ma che ti impone ugualmente la propria autorità, è ciò che Igor Sibaldi chiama Autòs. L'Autòs è ciò che sta Aldiqua, nell'orizzonte ristretto della mente ordinaria, e che ti fa credere che non esista niente Aldilà, cioè niente che superi il confine da lui cerchiato. In questo libro, scritto a partire dalla conferenza introduttiva ai Maestri Invisibili, Sibaldi mostra come ciascuno di noi possa andare nel proprio Aldilà personale e cominciare a compiere scoperte illimitate.
Può succedere in tanti modi, attraverso il dialogo con gli Spiriti Guida o la meditazione Zen, con i metodi mistici della Kabbalah o dei Sufi. Qualunque sia il tuo modo, puoi creare un rapporto tra due livelli diversi di realtà o, come direbbe la fisica, tra due livelli di potenziale, e vivere con un piede piantato Aldiqua e uno Altrove.
Trilogia dell'Infinito" raccoglie in un unico volume tre opere già pubblicate da Igor Sibaldi: "Il Tuo Aldilà Personale", "Discorso sull'Infinito" e "La Scrittura del Dio".
Dal linguaggio dei gatti al linguaggio segreto degli Dèi, dalla crescita personale alla letteratura metafisica, nella "Trilogia dell'Infinito" Igor Sibaldi, con sapiente ironia, ci accompagna in un viaggio alla scoperta di ciò che ci attende nel momento in cui decidiamo di varcare l'orizzonte della nostra mente ordinaria e di esporci all'Infinito.
E l'Infinito è un'intelligenza, accessibile a tutti, che svela scenari ignoti e fecondi.
In un momento di grande svolta evolutiva, in cui molti resteranno indietro e altri si accorgeranno di possedere talenti inauditi, la "Trilogia dell'Infinito" ci guida al superamento dei limiti che abbiamo ereditato e della tentazione di lasciare che il mondo ci sottovaluti.
È una mappa per il pensiero, un manuale di conoscenza, per trovare ispirazione ovunque e agire.
«Perché una persona non riesce?» scrive qui Sibaldi. «Solo perché non osa sapere cosa le manca. Perché non osa? Perché ha paura di disobbedire e di scoprire che tutto, nel mondo, è più docile di quanto si creda».