Come si può sopravvivere ai capricci di cinque figli, che a turno hanno fame, sonno, problemi scolastici, crisi di gelosia, le scarpe sempre slacciate? A un cane con la dermatite e a una montagna di panni da lavare? E, soprattutto, come si può sopportare l'ininterrotto andirivieni delle infermiere nel corridoio di casa e gli sguardi di compatimento di chi sa (ma pare non voler capire) che, nella stanza accanto, tuo marito sta morendo? Ruth Fitzmaurice la risposta non ce l'ha. Non sa come possa continuare a superare difficoltà e amarezza quotidiane, eppure desidera raccontare una storia, la sua storia, che ha la forza straordinaria della verità e dell'amore, mescolando i ricordi della sua vita felice «di prima», quando ancora non era stata diagnosticata a Simon la malattia del motoneurone, con le sue giornate impegnative «del dopo», quando è diventata moglie, mamma, amica e (suo malgrado) infermiera.