Un opera di denuncia, nata da riflessioni profonde, anni di studi e di documentazione, che svela la natura misandrica della cultura femminista: una critica ampia e dettagliata di come questo movimento si sia sviluppato nel corso del tempo, di quali componenti abbiano prevalso e di quali siano in realtà le sue reali intenzioni ed obiettivi. 400 pagine da leggere come una sinfonia e sulle quali riflettere attraverso la voce coraggiosa di un uomo che non esita a sfidare le ortodossie culturali contemporanee. Tutto il femminismo, a detta dell’autore, specie quello sessantottino e post sessantottino, non sarebbe altro che la manifestazione di una lotta sotterranea, occulta, che il mondo femminile avrebbe ingaggiato per ottenere il controllo dell’altro sesso attraverso i mezzi creati dallo stesso genere maschile. Gli ultimi decenni avrebbero visto l’affermazione del femminismo “reale” il quale, se tradisce fino in fondo le promesse fatte da quello “teorico” è solo perché queste erano promesse propagandistiche, volte a ingannare le persone sulla vera natura di questo movimento che solo ultimamente starebbe mostrando il suo vero volto misandrico.