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Nikos Kazantzakis
Odissea
Traduzione Nicola Crocetti
Crocetti Editore
Pag. 840 Formato: 14 x 23 cm. Anno: 2021 ISBN: 978-88-8306-321-3
€. 35.00 €. 33.25 (-5%)
Iraklio, Creta, 1925. Nikos Kazantzakis si ritira in solitudine in una casetta in riva al mare, presso l’antica Cnosso.
Riflette inquieto sulle nubi nere che si profilano all’orizzonte (l’ascesa dei totalitarismi) e sulla scrittura come dovere dell’intellettuale.
Cerca la luce di una risposta, per offrire la redenzione a un mondo che si va dissolvendo.
L’impresa è ardua, una lotta con le parole, “puledre selvagge”, perché l’anima possa “spiegare liberamente le ali”.
All’improvviso, l’illuminazione: davanti ai suoi occhi si staglia la figura fiera del suo eroe, Ulisse astuto e insaziabile, assetato di conoscenza, desideroso di rimettersi in viaggio.
Il mondo, le onde del mare si trasformano in tumultuosi decaeptasillabi, e il cerchio soleggiato del suo cervello li accoglie e ride come una spiaggia cretese.
Nasce così l’Odissea, prosecuzione fantastica dell’epos omerico e sintesi di tremila anni di storia del pensiero.
Sarà completata sull’isola di Ègina, di fronte al mare, dopo 13 anni e mezzo di lavoro e sette stesure autografe.
Nella versione definitiva si compone di 33.333 versi suddivisi in 24 canti, lo stesso numero delle lettere nell’alfabeto greco e dei canti dei poemi omerici.
Kazantzakis vi riversa tutte le sue esperienze intellettuali e spirituali, sviluppando una dottrina ascetica sincretistica, basata sui principi di diverse religioni e di grandi, utopistici ideali politici.
Il vagabondaggio di Ulisse è soprattutto un viaggio alla ricerca della salvezza: la liberazione dalla speranza e dalla paura e, impresa suprema, dalla stessa libertà. Perché “il valore dell’uomo è soltanto uno: vivere e morire valorosamente senza accettare alcun compenso”.
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Scheda dell'autore: Nikos Kazantzakis
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informazioni sull'Autore: Nikos Kazantzakis
Nikos Kazantzakis nasce a Iraklio (Creta) nel 1883. Studia Giurisprudenza ad Atene e completa la sua formazione a Parigi, dove segue le lezioni di Henri Bergson e conosce la filosofia di Nietzsche, da cui rimane fortemente influenzato. La sua opera è sterminata: compila dizionari ed enciclopedie, scrive libri per ragazzi e di viaggio, romanzi, testi teatrali e filosofici, una storia della letteratura russa, poemetti e sceneggiature per il cinema. Traduce in neogreco Platone e i poemi omerici, ma anche Bergson, Nietzsche, Darwin, Eckermann, Goethe, Büchner, Maeterlinck, Machiavelli, la Commedia di Dante e i maggiori poeti spagnoli del Novecento. Viaggia incessantemente per tutta la vita e visita molti Paesi. Dopo la Seconda guerra mondiale ricopre una carica importante all’Unesco per un progetto di valorizzazione e traduzione delle maggiori opere della letteratura mondiale. Osteggiato e incompreso in patria e deluso dalla situazione politica greca, si stabilisce ad Antibes. Nel 1953 viene scomunicato dalla Chiesa ortodossa per il romanzo L’ultima tentazione. Nel 1956 riceve il prestigioso Premio per la pace e l’anno successivo perde per un solo voto il Premio Nobel per la letteratura, assegnato ad Albert Camus, che gli scrive: “Voi l’avreste meritato cento volte di più”. Poco dopo, pur malato di leucemia, s’imbarca per un viaggio in Cina e in Giappone. Al ritorno, contrae una grave infezione e si spegne a Friburgo il 26 ottobre 1957. Il funerale a Iraklio è seguito da una folla immensa: il suo corpo viene inumato sul bastione Martinengo. Aveva infatti espresso il desiderio di guardare per sempre il mare e i monti della sua Creta. Sulla tomba spoglia si legge l’epitaffio da lui dettato: “Non spero niente. Non temo niente. Sono libero”.
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