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Salvatore Ceccarelli, Stefania Grando
Seminare il Futuro
Perchè coltivare la biodiversità
Giunti editore
Pag. 218 Formato: 14 x 21,5 cm. Anno: 2019 ISBN: 978-88-09-87918-8
€. 18.00 €. 17.10 (-5%)
Novità
Perchè puntare sulla biodiversità?
Possono i semi racchiudere al loro interno tanta forza e diversità da riuscire a contrastare i disastrosi effetti dei cambiamenti climatici?
E come gli agricoltori hanno la possibilità di diventare custodi del diritto alla sicurezza alimentare ed energetica, nonché del patrimonio ambientale?
A queste e molte altre domande risponde il libro, spiegando perché la biodiversità è un bene comune, che come tale va custodito.
A monte, il problema principale: il mercato mondiale del seme vale miliardi di dollari ed è per oltre il 50% nelle mani di poche grandi corporazioni, alcune delle quali controllano contemporaneamente un altro mercato multimiliardario, quello dei pesticidi.
I semi, punto di partenza e insieme punto di arrivo di ciò che maciniamo, trasformiamo, mangiamo e vendiamo, si trovano così al centro degli argomenti più dibattuti, dallo sviluppo al cambiamento climatico fino alle conseguenze sulla salute, e la scelta di cosa coltivare e come diventa cruciale per tutti noi.
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Scheda dell'autore: Salvatore Ceccarelli, Stefania Grando
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informazioni sull'Autore: Salvatore Ceccarelli, Stefania Grando
Salvatore Ceccarelli è stato professore associato di Risorse Genetiche e successivamente di Miglioramento Genetico alla Facoltà di Agraria dell'Università di Perugia fino al 1987. Nel 1980 inizia a lavorare presso l'International Center for Agricultural Research in the Dry Areas (ICARDA) ad Aleppo in Siria dove è rimasto fino al 2011. Nel 1995 comincia a sperimentare con il miglioramento genetico partecipativo in paesi come Siria, Giordania, Algeria, Etiopia, Eritrea, Yemen e Iran con l’obiettivo di conciliare l’aumento delle produzioni agricole, l’aumento della biodiversità e l’adattamento delle colture ai cambiamenti climatici. Più recentemente ha introdotto il miglioramento genetico evolutivo con lo scopo di riportare il controllo dei semi nelle mani degli agricoltori. Attualmente è coinvolto anche in Italia in diversi progetti di selezione in corso in Piemonte, Friuli e Venezia Giulia, Toscana, Marche, Molise, Basilicata, Puglia e Sicilia, un programma partecipativo sulla cipolla è iniziato con il supporto della Regione Emilia e Romagna, e altri due programmi su pomodoro, mais a frumento sono in corso di approvazione.
Stefania Grando, consulente internazionale per il miglioramento genetico vegetale con oltre trent’anni di esperienza nella gestione della ricerca per lo sviluppo in Africa e Asia, si è occupata in particolare di colture quali orzo, sorgo e miglio in funzione dell’adattamento agli ambienti difficili e alle esigenze dei contadini e dei consumatori, promuovendo la biodiversità e l’adozione di metodologie partecipative.
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