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Nozze mistiche, sulla metafisica degli opposti
L'uomo immerso nella dualità si esprime facendo ricorso a un linguaggio antinomico, nel quale si rispecchiano comportamenti e pensieri adusati. La visione polarizzata schiaccia e deprime l'individuo, coartandolo entro dicotomie apparentemente irriconciliabili: Bene-Male, Cielo-Terra, Maschile-Femminile, Tempo-Eternità. Ogni separazione può nondimeno essere trascesa, a condizione di sapersi liberare dalla forza opprimente dei contrari, quella pesanteur che, secondo Simone Weil, è cifra stessa dell'esistere e moto naturale dell'anima. Solo il distacco amoroso e impassibile opera questo scavo nell'approfondimento di sé. La rinuncia alla via negativa e positiva presuppone tuttavia il rispetto delle differenze ed esalta la ricchezza insita in ogni complementarità. Servono da guida i miti e i simboli. Una volta trasposto di là dal gioco degli opposti, "l'amico dei misteri", "l'avventuriero dello spirito" celebra nella propria interiorità le nozze segrete in cui ogni contrapposizione si scancella. La rivelazione della mistica coniunctio inaugura una nuova coscienza, uno sguardo trasfigurato e vivificante, una resurrezione alla vita illuminata grazie alla quale si comprende che Tutto è Nozze.
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