
In questo Argomento
Modernità e ambivalenza
Finalmente in traduzione italiana il libro da cui discende la riflessione del sociologo contemporaneo più letto. Se il progetto supremo della civiltà moderna è stato controllare il caos del mondo, sappiamo che non ci è riuscita. Bauman spiega al suo pubblico ormai planetario perché è venuto il tempo di mettere a frutto questo scacco. Ricondurre alla ragione il caos del mondo, con tutto ciò che implica un’operazione così ambiziosa: ordinare, classificare, calcolare, sottoporre a controllo, dissipare le zone d’ombra, identificare l’indistinto, bandire l’ambiguo. Tra i princìpi portanti della modernità, questa è l’idea-architrave, che per secoli ha ispirato pensieri e azioni di interi popoli. Conteneva un progetto di costruzione sociale e una promessa di felicità. Il primo ha lasciato dietro di sé delle macerie, la seconda non è mai stata adempiuta. In un saggio che ha la dirompenza degli eventi intellettuali pronti a fare da segnavia, Zygmunt Bauman mette a tema il fallimento di un’epoca della storia umana, misurandolo sulla insostenibilità della pretesa iniziale. È l’ambivalenza, infatti, e non l’univocità, la condizione normale in cui ci tocca vivere.
Lo trovi in:
Articoli visualizzati di recente
- Il Manuale della dea Guerriera
- Non u00e8 vero che tutto va peggio
- La globalizzazione del nulla
- Le Catene Lineari del Corpo e dello Spirito
- Ajna Chakra
- Una Vita di Leonard Cohen
- Maternitu00e0 tra estasi e inquietudine
- Vado a Farmi la Chemio e Torno
- Della Dignitu00e0 del Morire
- Io sono un Italiano. Un Italiano Nero