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Lacrime e Capricci
Cosa fare quando neonati e bambini piangono
Un bambino che piange mette in difficoltà l'adulto. Chi non prova sconcerto con un figlio neonato che si sveglia urlando in piena notte, con un bimbo di due anni che pianta un capriccio, o con uno di quattro che piagnucola per tutta la giornata? Come reagire quando i figli piangono? Bisogna confortarli, ignorarli, distrarli, punirli, o semplicemente "cedergli"? Sul pianto, infatti, insistono molte teorie "incrostate" nel tempo: per alcuni il pianto del figlio può indicare l'immaturità, per altri il rifiuto della figura genitoriale, per altri ancora la capacità manipolativa o semplicemente l'essere "viziato". Questo testo suggerisce un'inedita interpretazione dei bisogni e delle emozioni del bambino, dalla quale deriva un approccio completamente inedito al pianto e alla rabbia. Il pianto di neonati e bambini non va ignorato ma seguito con attenzione amorevole. Eppure, non sempre il pianto sta ad indicare un bisogno o una necessità immediati. Molte volte è un meccanismo naturale di liberazione dalla tensione, che consente ai bambini di superare esperienze di spavento o frustrazione.
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