
In questo Argomento
La Via del Silenzio
Meditazione e consapevolezza
Questo libro delinea l’inizio di un viaggio, e colui che lo intraprende deve prepararsi a un pellegrinaggio che lo condurrà, di tappa in tappa, fino al punto più profondo di Sé, lì dove la parola umana non sa dire nulla (ma “la Divinità è un nulla” dice Silesius), se non per pallide immagini, timide icone di una realtà eternamente presente ma occulta a chi non abbia intrapreso con serietà il cammino. Strannik in russo significa “pellegrino”. E Dio deve amare i pellegrini, se a Tobia mandò angeli a guidarlo: non è stato forse l’essersi fatto errante a condurre l’anonimo pellegrino russo a divenire presenza vivente del divino, attraverso i villaggi e le steppe dell’immenso paese? È quindi un pellegrinaggio che padre Schnöller delinea con la chiarezza che gli deriva dall’essere egli stesso uno strannik assai avanzato nella “via del ritorno”, capace però di guidare a sua volta altri viandanti. Il paesaggio delineato, da Occidente a Oriente, è ampio e affascinante, a rappresentare l’identica aspirazione dell’uomo al bene, al trascendente.
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