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La torre di Babele
Unica nel suo genere, quest'opera di Vicari presenta una struttura tripartita (la forma, la funzione, il mito) affidata a tre differenti testi fondamentali di riferimento. Si parte dalla trattazione dell'aspetto archeologico, dallo studio dei resti risalenti al secolo VII-VI a.C., comparati con il testo delle tavolette dell'Esagil (229 a.C.): ne deriva un nuovo disegno della forma della Torre a base quadrata. Si passa poi ad analizzare la funzione della mitica ziggurat servendosi del testo di Erodoto (460 a.C.) che ha mutato, nell'immaginario collettivo, la Torre da quadrata a una rampa spiraliforme. A quale uso era destinata una simile costruzione? Osservatorio, tomba, santuario, dimora degli dei o nessuno in particolare? In ogni caso la sua funzione non può essere disgiunta dalla particolare forma.
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