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Il libro del Sè divino
Questo breve e profondo trattato di Ibn ‘Arabî evoca il tema metafisico per eccellenza: l’unicità, l’esclusività, l’assolutezza e l’onnipervasione del Sé divino, il Huwa. L’opera si avvale soprattutto della capacità evocativa della Scienza delle Lettere e le pur brevi pagine del testo, preceduto da un’ampia introduzione, sono in realtà un rapido susseguirsi di punti fondamentali della dottrina ibnarabiana, presentati alla luce dell’amplissimo orizzonte di quella che è la Scienza alchemica, la Scienza dei Nomi e la Scienza dei numeri. Tutte le dualità concettuali ed esistenziali, prima tra tutte quella dell’“io” (il soggetto cosciente) e del “tu” (il mondo, oggetto dell’esperienza), non possono essere superate che grazie alla dottrina del Sé e la sua diretta realizzazione. È questo il vero elemento trascendente di ogni sintesi metafisica che, come ci viene mostrato dall’ampio e denso saggio introduttivo di Paolo Urizzi, è il riferimento ultimo di ogni teoria tradizionale della Conoscenza.
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