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Il farmacista omeopata
La piena integrazione della medicina omeopatica dovrà svolgersi su tre piani: una corretta informazione del pubblico e una completa formazione delle due classi professionali implicate, quella dei medici e quella dei farmacisti. L’importanza di quest’ultima è difficilmente trascurabile. Non di rado i farmacisti sono infatti il referente ultimo dei pazienti, che chiedono loro l’imprimatur definitivo dell’operato del medico. Essi sono inoltre in prima linea, anche fisicamente, a fronteggiare le prime richieste del pubblico. Avendo la grande responsabilità di indirizzare e di consigliare il paziente, il farmacista merita dunque ogni considerazione. Chiamato com’è ad aggiornarsi anche su tematiche sulle quali si assiste a una latitanza pressoché completa da parte dei responsabili della formazione, il farmacista guarda con aperta curiosità all’affermarsi di realtà complementari a quelle convenzionali. È il caso appunto della medicina omeopatica, la cui affermazione di pubblico va di pari passo con il pericoloso diffondersi di una pletora di terapie “alternative” che poco hanno a che spartire con la geniale intuizione di Hahnemann. ...
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