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Gandhi commenta la Bhagavad Gita
una grande opera spiegata da un grande maestro
Il Mahatma Gandhi, è Autore di questa personalissima “lettura” della Bhagavad Gita, uno dei più importanti testi della filosofia sapienziale dell’India. Il volume raccoglie la trascrizione eseguita da due allievi dell’Ashram di una serie di conversazioni sulla Gita che Gandhi tenne dal 24 febbraio al 27 novembre 1926 presso l’Ashram Satyagraha di Ahmedabad. Nella vita e nelle azioni quodiane – ed anche nell’adempimento della sua missione di “liberatore dell’India” – Gandhi riuscì sempre a coniugare i sublimi ideali espressi dalla Gita con l’opera alla quale si era votato. Il libro contiene così continui richiami e confronti tra il proprio agire e l’insegnamento della Gita, esprimendo una assoluta e davvero unica sintonia tra i principi e la pratica. La battaglia va comunque combattuta, nella vita quotidiana come sul campo di Kukushetra: ciò che cambia è lo spirito, è il modo sono i propositi e gli scopi per i quali si scende in campo. Egli afferma: “Le mie conclusioni non sono definitive, posso cambiarle domani. Non ho nulla di nuovo da insegnare al mondo. La Verità e la non-violenza sono antiche come le montagne”.
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